domenica 28 febbraio 2010

MICROSOFT OUTLOOK: UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO

Microsoft lancia il nuovo plugin "Outlook social connector". A cosa serve? A raccogliere in un unico contenitore l'accesso a Facebook, MySpace e LinkedIn. Il plugin è  da scaricare per chi possiede Office 2003/2007, mentre è già installato su Office 2010. Il client potrà quindi ricevere contenuti dai social networks e aggiornare la rubrica.  Se vuoi scaricarlo clicca qua.
Con LinkeIn è possibile scegliere di cambiare le informazioni che finiscono sui client di altre persone. Il video tutorial lo trovi qui sotto.
SOCIALIZE IT!

venerdì 26 febbraio 2010

THE CHANGE - IL CAMBIAMENTO

NOTA DELL'AUTORE DEL BLOG

Oggi è un giorno di cambiamento! Cambiamento positivo! Il blog si evolve (come tutto ciò che vive sul web) e allarga i suoi orizzonti. Si passa dall'analisi di Google Buzz a quella dei social networks nel mondo. A chi si chiede il perchè, devo delle spiegazioni, che riassumo in questi semplici punti:
1. il fenomeno Google Buzz è interessante, ma limita il settore ai soli possessori di Gmail.
2. tutti sono iscritti ad almeno un social networks
3. i social networks nel mondo sono una interessante metrica di analisi di numerosi fenomeni sociologici, politi, etici, tecnici, economici e di sviluppo.
Mi sembra quindi giusto analizzare il fenomeno dei social networks in tutti i suoi aspetti, secondo uno schema logico che punta l'attenzione a tutti gli spunti interessanti che presenta.

Comincio subito a presentare dei dati che illustrano l'utilizzo dei social networks nel mondo da parte di donne e uomini:
Ripropongo una tabella in cui sono riportati i dati degli utenti che utilizzano i social networks negli USA divisi per fascia d'età:
Di seguito uno schema che presenta l'uso dei social networks negli USA secondo le fasce d'età:
Ecco invece l'età media stimata per l'uso di ogni social networks negli USA:
Da ultimo la presenza dei social network più utilizzati nelle diverse nazioni del mondo. L'articolo originale è tratto da "Vincos blog" .
In 100 delle 127 nazioni analizzate Facebook è leader di mercato, in termini di visitatori e spesso anche di utenti registrati. Con oltre 350 milioni di utenti registrati, continua a guadagnare terreno nei confronti dei propri competitor in tutto il mondo. In particolare infligge alcuni duri colpi a:

- Orkut in India. Questo dato va trattato con attenzione perchè basato solo su Alexa, visto che Google non rende pubblico il traffico dei suoi siti. Sicuramente Orkut sta perdendo terreno in India, dove sarebbe interessante capire se si profila una divisione di classe tra gli utenti dei due player (ne avevo parlato con danah boyd che sta approfondendo questa tesi).
Orkut rimane ancora il social network di riferimento in Brasile, Paraguay, Estonia.

- Hi5 in Camerun, Costa Rica, Repubblica Domenicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua. Hi5 restiste ancora in Peru, Portogallo, Romania, Tailandia e Mongolia

- Odnoklassniki: ma sono in Azerbaijan. Sembra che Facebook non riesca a trovare una strategia per convincere i russi a lasciare Odnoklassniki e V Kontakte.

- Maktoob in Libia, Oman, Arabia Saudita e Yemen

- Cyworld in Corea del Sud

- Lidé in Repubblica Ceca

- Skyrock in Guadalupe e Martinica

Nella mappa non appare l’Iran perchè i dati a disposizione non sono completi a causa della situazione censoria.

Socializziamo!

mercoledì 24 febbraio 2010

THREE KINGS

Due settimane quando parlavamo di social network intendevamo le due grandi torri che dominavano il settore: Facebook e Twitter. Adesso le cose sono cambiate con la nascita di Google Buzz, che si aggiunge ai colossi esistenti e comincia a rivendicare il suo spazio: paragonare i numeri dei primi due con l'ultimo arrivato è un gioco impietoso, perchè indica numeri enormi per i social network che esistono da più anni e numeri piccoli, ma sempre in crescita, del nuovo social. Però siccome parliamo dello stesso ambiente, il confronto lo devo fare, per dare un'idea di come sta evolvendo questo mercato, e dare la possibilità di un paragone futuro con i dati che sto per presentare. Prima però vorrei elencare le caratteristiche che accomunano e differenziano i tre re del mercato.
Facebook è senz'altro il più completo, ma non ha la possibilità del geotagging, ovvero la localizzazione su mappa mondiale del post digitato dall'utente; possiamo dire che è più utilizzato come strumento di svago, di contatto con gli amici, di gioco.
Twitter non prevede l'opzione "mi piace" e neanche i commenti a cascata che vengono aggiuntu di seguito al post digitato negli altri due social network; è lo strumento che considero più serio, per veicolare messaggi brevi ma diretti, senza giri di parole.
Google Buzz non permette l'inoltro di un post di un utente da parte di un altro; questa mancanza costringe a effettuare un copia-incolla se si volesse far conoscere un buzz ad altri contatti personali. Vedremo come si posizionerà nel tempo e quali punti di forza svilupperà a discapito degli altri due, direi quasi per distanziarsi dagli altri due.
I numeri che propongo sono interessanti:
Facebook è il migliore, viene aggiornato più spesso, mentre Twitter è subito dietro, con un notevole incremento di tweets pubblicati. Google Buzz, nato da poco, si inserisce con un numero bassissimo, ma con un trend di crescita elevato nelle due settimane di vita.
Ricordo che Facebook è stato creato a Febbraio 2004, Twitter a Marzo 2006, Google Buzz a Febbraio 2010. Vedremo nei prossimi mesi come questi dati evolveranno.
Buoni buzz!

lunedì 22 febbraio 2010

VERBA VOLANT, DIGITALS MANENT

Il titolo di questo post riprende il detto latino "verba volant, scripta manent" (le parole volano via, le cose scritte rimangono). L'ho adattata ai nostri giorni, l'era della rivoluzione digitale, cambiando il testo in "verba volant, digitals manent" (le parole volano via, le cose digitali rimangono). Infatti la grande rivoluzione che la digitalizzazione ha introdotto è la replicabilità dell'informazione all'infinito, senza costi aggiuntivi (praticamente nulli) e senza perdita di qualità. Queste caratteristiche hanno permesso la duplicazione di musica, video, audio, testo, software, giochi, foto ecc... Ma non tutto ciò che luccica è oro: infatti appena qualsiasi oggetto digitale è caricato in rete (quindi condiviso), esso può essere duplicato immediatamente e diffuso senza controllo. Anche se l'utente lo volesse togliere un minuto dopo che l'ha messo, c'è grande probabilità che non sia cancellato completamente, ma che una copia venga posta su qualche server nel mondo, o qualcuno ha già provveduto a copiarlo. Quindi il mio consiglio è di stare attenti a quello che si mette sul web, di qualsiasi forma si tratti (testo, audio, foto, video...), prima di trovarsi in situazioni imbarazzanti nel futuro. Quindi anche per i post di Google Buzz, rintracciabili dai motori di ricerca che stanno nascendo (leggi l'articolo Buzz invasion), abbiate cura di non pubblicare qualcosa di rischioso, che non si vuole che venga alla luce magari tra qualche anno; inoltre al giorno d'oggi ci sono molte aziende che si occupano di controllare qualsiasi informazione che l'utente mette in rete, per poi vendere i dati acquisiti ad aziende di terze parti. Oppure capita che prima di un colloquio di lavoro si venga controllati sul web, ovvero il datore di lavoro cerca informazioni sul candidato.

A questo proposito pubblico una serie di 3 video sull'argomento, campagne video di sensibilizzazione "posta con la testa" per il Safer Internet Day.

Buoni Buzz!





NON E' UN PAESE PER VECCHI ?

Google Buzz è nato da poco ma sta già affermandosi come un social network tra gli utenti di tutto il mondo. La domanda che spesso mi pongo e che penso che tutti si chiedono è: che sviluppo avrà nei prossimi anni? Quale posizione nel mercato dei social network occuperà? Con quali social network dovrà competere in futuro? E che fascia di età utilizzerà questo strumento e con quale frequenza? Tutte queste domande sono interessanti non solo agli utenti del Web, che potranno usarlo al meglio e potranno diminuire ancora di più la distanza tra le conversazioni effettuate e gli scambi di contenuti, ma è importante sapere che direzione prenderà Googel Buzz per interesse delle aziende, della pubblciità e del businness. La potenza che ha una pubblicità mirata ad un preciso target di persone, di una certa età, con certi interessi, unito alla geolocalizzazione dell'utente, sarà la svolta che colpirà gli utenti del web nei prossimi anni.
L'ultimo fattore da considerare è l'applicazione Google Buzz su telefono: cambierà le regole del gioco? cambierà gli equilibri del social networking? Staremo a vedere. Intanto ecco una ricerca americana di Google Ad Planner che mostra l'uso dei social network oggi, divisi per fasce d'età. Dove si posizionerà Google Buzz? Quali fasce d'età lo useranno?

E' interessante notare la presenza consistente degli over 60. Ieri l'Istat ha pubblicato i dati di uso della rete tra gli over 60 dal 2005 al 2009: la crescita è dell'80%! Usano il web per inviare e ricevere posta (78% tra 60-64 anni; 75% tra 65-74 anni; 69,5% tra over 75 anni), cercare informazioni e fare shopping (rispettivamente il 66%, 62%, 54%), leggere i giornali (51,2%, 47,9%, 50,8%). Gli acquisti più effettuati sono i viaggi e le vacanze, seguiti da macchine fotografiche e fotocamere. Ci sono aziende che fiutano l'affare e mettono a disposizione di questi cyber-nonni sofware ad hoc, come "Eldy", facile da installare, utilizza caratteri grandi, integrazione della chat e della posta elettronica. Il web si evolve e diminuisce le distanze non solo di spazio ma anche di tempo; e i social network pure.

Buoni buzz!

sabato 20 febbraio 2010

THEY WANT YOU!

A dieci giorni dall'uscita sul mercato di Google Buzz, dopo una lunga serie di critiche, di lamentele, attacchi alla privacy (leggi l'articolo) e rischi di violazioni della privacy (leggi l'articolo) ecco che il team di sviluppo di Google Buzz propone una nuova iniziativa per contribuire a far crescere e sviluppare il loro prodotto. Esiste da poco infatti la possibilità di interagire direttamente con il Google Buzz Team situato in Mountain View, CA, al fine di postare suggerimenti, opinioni, critiche, complimenti, idee e altro. Mi sembra un'ottimo escamotage per far sentire anche gli utenti partecipi della costruzione del social network più discusso dell'ultimo periodo, e soprattutto l'opinione di migliaia di persone che hanno fatto esperienza utilizzandolo contribuirà a renderlo più utile e vicino alle esigenze dei suoi fruitori.
Ecco dunque l'indirizzo al quale è possibile scrivere ai creatori e gestori di Google Buzz http://www.google.com/profiles/googlebuzz.
Di contro il team si prenderà l'impegno di pubblicare gli aggiornamenti e sprona l'utenza a postare man mano dei feedback.
Spero dunque che nei prossimi giorni coloro che sono sempre stati critici verso Google Buzz o che hanno proferito parole sulle funzionalità mancanti e sulle possibilità di sviluppo, si facciano avanti e propongano al team di Mountain View soluzioni intelligenti, che aiutino la crescita e l'utilizzo di questo potente mezzo.
Intanto buoni buzz a tutti!

giovedì 18 febbraio 2010

BUZZ INVASION

Dalla nascita di Google Buzz sono stati generati milioni di buzz in tutto il mondo. Come possiamo individuare quelli che ci servono, senza essere sommersi da una densa coltre di buzz? Come possiamo segmentare lo sciame in continuo aumento? Valutiamo la possibilità che abbiamo di leggere i buzz degli utenti: 1) nelle email, tramite i contatti che ci scrivono, che siano amici, enti, aziende, istituzioni ecc. 2) sul cellulare con installato buzz, utilizzando l'opzione "intorno a me" 3) su Google Maps tramite l'identificazione dei fumetti in tutto il mondo (si veda l'articolo "Chi cerca trova" http://gbuzzmania.blogspot.com/2010/02/chi-ricerca-trova.html).
Per districarci da questa immane quantità d'informazione segnalo l'esistenza del bellissimo motore di ricerca Buzzzy.com , che ci permette di cercare delle parole chiavi (sullo stile dei motori di ricerca tradizionali) e ci rende come risultato i post pubblicati contenenti ciò che abbiamo scritto. Il valore aggiunto è la possibilità di filtrare i risultati per:
Tempo --> ora, giorno e settimana
Sorgente --> Twitter, Google Buzz, FriendFeed, Google Reader, Flickr, Mobile e altri strumenti di post minori.
Media --> Immagini, Video, Link.
Ce n'è per tutti i gusti dunque. Non solo per chi ricerca informazioni specifiche, ma anche per curiosare sull'uso e sullo sviluppo continuo di Google Buzz: infatti è utile osservare come gli utenti propongano modi differenti di utilizzo, dalla pubblicitò, alle campagne informative, alle informazioni del traffico, alla segnalazione di link, video, immagini ecc...
Ad una decina di giorni dalla nascita di Google Buzz vediamo come molti aggregatori di informazione inglobino i buzz postati dall'utenza: sicuramente è un messaggio importante per il suo sviluppo e un augurio di buona crescita per il futuro!
Buoni Buzz!

SOTTO ATTACCO


Si sa che qualsiasi novità che esce sul mercato reca delle imperfezioni che devono essere modificate nel tempo, che sono probabilmente sfuggite a chi ha presentato il prodotto. Un prodotto digitale non è esente da questo tipo di problema, anzi risulta essere ancora più vulnerabile a causa della complessità del codice di programmazione con cui è costruito. Migliaia di righe di codice creano un prodotto interattivo e multifunzione, capace di interfacciarsi con altri sistemi e interagire con supporti diversi. E' il caso di Google Buzz, che a una settimana dal suo lancio mostra il tallone di Achille, il fianco scoperto che rischia di spaventare numerosi utenti in tutto il mondo. L'allarme è stato lanciato da Robert Hansen, CEO di SecTheory, un'azienda specializzata in sicurezza. Secondo Hansen, gli utenti di Google Buzz sono esposti a un rischio di phishing dei propri account, a causa di un diffuso problema di programmazione, che lascerebbe agire malintenzionati informatici ad entrare negli account privati e gestirli come farebbe il legittimo proprietario. Il bug è stato scoperto dall' hacher che si fa chiamare TrainReq, che ha comunicato a Robert Hansen via email i dettagli del problema. Google si era già adoperato a risolvere il problema, come dichiara il portavoce Jay Nancarrow, fin da ieri, aggiungendo che il bug era stato risolto in poche ore. "Siamo a conoscenza di una vulnerabilità che potrebbe interessare gli utenti di Google Buzz sui cellulari, e ora stiamo provvedendo a una correzione. Non abbiamo alcuna indicazione che la vulnerabilità abbia effettivamente prodotto abusi". Speriamo che quest'intoppo non crei sfiducia verso questo mezzo, che già parte in salita, e che l'ìultima cosa di cui ha bisogno è uno scandalo sulla violazione degli account. Naturalmente sono piovute le critiche da parte di alcuni utenti, che hanno preso la mira e sparato a raffica sul prodotto di Google. Comunque il problema sembra risolto, quindi niente paura. Teniamo presente che nei prossimi 2 anni ci saranno continui aggiornamenti; basti pensare che il servizio di posta elettronica Gmail quando è stato lanciato è rimasto in versione beta (di prova) per più di 2 anni. Ora è il migliore servizio di posta elettronica al mondo, per lo meno secondo il mio punto di vista ed esperienza.


Per finire segnalo un'importante programmino che permette l'importazione dei contatti di Twitter in Google Buzz: mi fa piacere vedere la nascita, a distanza di una settimana dall'uscita di Google Buzz, di questi programmi che interagiscono con GBuzz, perchè sono segno che il web si muove nella direzione giusta, di integrazione del nuovo strumento con quelli esistenti. Lo trovi all'indirizzo http://www.tw2buzz.com

In 3 semplici mosse i tuoi contatti verranno importati:

1. Connettiti a Twitter

2. il programma rileva in automatico i tuoi contatti che usano Google Buzz

3. Puoi scegliere quali contatti possono diventare tuoi followers e seguirti.

Buoni buzz!


mercoledì 17 febbraio 2010

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI?

Penso che a tutti sia capitato nella vita di dover dire "mi hai messo parole in bocca che non ho detto", magari sentendo un discorso che ci viene attribuito e che non abbiamo mai espresso, oppure che abbiamo riportato ma con parole diverse. Insomma capita spesso che le dichiarazioni riportate siano sottoposte a errori, male interpretate e generatrici di ambiguità. Nelle discussioni online di solito non si poneva questo problema, secondo il detto latino "verba volant, scripta manent", ovvero che le parole volano, non rimangono, mentre ciò che si scrive è lì, impresso su carta o altri supporti, e difficilmente può essere modificato senza lasciare traccia. Ebbene, Google Buzz sembra rompere questa dinamica, rivoluzionando il concetto che ciò che scriviamo è più indelebile di ciò che riportiamo a voce.
Rivolgiamo dunque l'attenzione sul problema dei buzz scritti: l'opzione "modifica" dei messaggi che si scrivono è presente in ogni post che generiamo. Vediamo l'esempio sottostante:

Il messaggio inziale "chi ama il gelato?" ottiene delle risposte da altri contatti del tipo "io", oppure "io più di ogni altra cosa", "tutti" ecc... Cliccando sul tasto "modifica", colui che ha posto la domanda iniziale può cambiare il testo con "vorrei sapere chi odia i bambini". Di conseguenza le innocenti risposte che gli utenti avevano posto diventano brutali affermazioni che rischiano di creare situazioni spiacevoli a chi ha replicato. Un esempio semplice che riguarda il mio buzz modificato è questo:
Come si può risolvere la questione? Attenzione a quello che si scrive, soprattutto a chi si risponde. Commentare buzz di gente che non si conosce, rischia di far passare messaggi non voluti e ambigui.
Buoni buzz!

SI COMINCIA

Sento tutti i giorni gente che afferma che Google Buzz non serve a nulla, o non si sa bene quali benefici può apportare. Ebbene, proprio oggi ho aperto il mio buzz su Gmail e ho trovato questi buzz da parte di una testata giornalistica elettronica di Varese (www.VareseNews.it):
Ho trovato interessante poter leggere una notizia corredata da una piccola foto mentre mi dedicavo alla lettura delle mie email. Non ho dovuto accedere al sito di Varese News, non ho accettato una newsletter, non sono fan di una loro pagina su Facebook, però ho trovato il loro buzz rivolto a me. Devo dire che è stato un escamotage per indurmi a leggere la notizia. Al di là dell'interesse che la lettura di quell'argomento possa darmi, trovo di buon auspicio l'utilizzo che Varese News fa di Google Buzz. Come discutevo oggi con alcuni amici, non è chiaro ancora che direzione possa prendere questa novità: lasciamogli il tempo che merita, e osserviamo l'uso che l'utenza ne fa. D'altronde spesso lo strumento è usato dagli utenti nella maniera che essi ritengono più consona, con obiettivi e fruizioni differenti da quelle pensate originariamente. E ciò mi fa crederr che Google abbia lanciato proprio questa sfida, cercando di salire sul carro dei vincitori del social networking. Mi piace pensare che i guru della Silicon Valley abbiano pensato: diamo ai 100 milioni di utenti Gmail uno strumento alternativo a Twitter e Facebook, che raggruppi i due social network più famosi, integriamoci la geolocalizzazione e vediamo cosa salta fuori. Quindi aspettiamo e vediamo...
Intanto per gli amanti della grafica, ecco una serie di loghi Buzz alternativi.

Buoni Buzz!

lunedì 15 febbraio 2010

GOOGLEPEDIA SIAMO NOI

Ciò che racconto oggi vi lascerà perplessi. Infatti propongo un tema che sta caro a molti utenti dei giorni nostri, perfino al sottoscritto: il rapporto tra la Privacy e Google. La figura qui a fianco è indicativa del tema che andiamo a trattare (il testo dice "Ci sono domande a cui google non può rispondere?); è una foto di qualche anno fa, e originariamente è senza punto interrogativo, ma l'ho inserito provocatoriamente perchè i tempi stanno evolvendo, e il super dominio di Google e dei suoi software stanno cambiando le regole del gioco. Ho espresso una domanda in un post passato ("identità private"), sottoponendo il lettore a una considerazione: esiste ancora il concetto di privacy così come è stato inteso durante questo ventennio di sviluppo del web? Ritengo che in un mondo in cui tutti i fatti privati di chiunque possono essere sbattuti in prima pagina, diffusi senza filtro e usati come strumento di propaganda, la privacy è un concetto che è molto sottile e rischia di rompersi alla prima flessione. Personalmente la privacy non è più un argomento così importante, i casi d'esempio lo dimostrano giorno dopo giorno. Pensiamo a Facebook: ogni volta che scriviamo qualcosa di pubblico, pensiamo a tutta la gente che abbiamo come contatti e che possono vederla? O ci limitiamo a prendere in considerazione una cerchia di amici ristretta, e degli altri non ci poniamo il problema? O consideriamo le foto in cui veniamo taggati da altri: a parte rari casi di pubblicità negativa (foto imbarazzanti!) ci siamo mai prodigati in una campagna di persuasione nei confronti di chi c'ha taggato online? Per non parlare dei nostri dati. Sono tutti online (anagrafici, della banca, indirizzi, foto, video, commenti, amicizie ecc), tutti a rischio di essere prelevati (consiglio vivamente la lettura del libro "Hacker Republic" di Fabio Ghioni, un capolavoro agghiacciante sulla vulnerabilità dei nostri dati http://www.hackerrepublic.it/ ).
E per chiudere questo quadretto ci inseriamo il caro Google, che tramite il suo motore di ricerca e le sue estensioni raccoglie milioni di dati sulle nostre preferenze, gusti, inclinazioni, volontà, interessi, hobby, sentimenti, debolezze, malattie, situazioni familiari, foto, video, testimonianze, insomma metteteci quello che volete, qualsiasi cosa Google la sa. Per avere più chiaro il tutto, ti invito a vedere questo terrificante quanto esplicativo video:

La domanda che sorge spontanea è: cosa c'entra Google Buzz? La risposta è semplice: con la geolocalizzazione su cellulare, Google sa dove siamo! Ecco l'ultimo tassello che mancava, la posizione dell'utente nel mondo. Già sanno tutto di tutti, ora un pò di più: perchè dunque preoccuparci tanto della privacy?

domenica 14 febbraio 2010

BUZZI O TWITTI?

Visto che ho citato Twitter, ho pensato di pubblicare una serie di dati curiosi di Google Buzz su Twitter. La domanda di partenza è stata: quanta gente scrive dei Tweet e commette degli errori di grammatica, o risparmia caratteri, e quindi esclude le proprie informazioni dalle analisi dei motori di ricerca?
Ho quindi effettuato una ricerca su Twitter partendo dalle parole "google buzz", dapprima scritte correttamente, poi con errori grammaticali voluti. Quindi ho messo a confronto i termini "Google Buzz, gooogle buzz, gogle buzz, googlebuzz, gbuzz". Questo semplicemente per far notare che spesso le ricerche che si effettuano sui motori di ricerca non tengono conto (giustamente) di post nei quali gli utenti commettono errori grammaticali. Dai dati ricavati si evince che, soprattutto per la parola "gogle buzz", potrebbero esserci migliaia di informazioni utili a chi effettua la ricerca, ma che difficilmente verranno trovate. Infatti la parola gogle buzz è stata twittata ben 277.000 volte. Ecco gli altri risultati ottenuti. Buoni buzz!

sabato 13 febbraio 2010

CHI CERCA TROVA...


Come anticipato nel post precedente, ecco un'indagine socio-tecno-economica evinta dall'osservazione della diffusione dei buzz nel mondo, a 2 giorni dal lancio di Google Buzz. La ricerca non vuole avere carattere statistico o di giudizio, ma è il semplice risultato di un'intuizione e di pura curiosità.

Per sfruttare appieno le potenzialità che Buzz ha introdotto è necessario scaricarlo su cellulare. All’indirizzo www.google.com/buzz è possibile reperire tutte le informazioni utili a svolgere questa operazione. La novità che subito salta all’occhio accedendo a Google Buzz via cellulare è la possibilità di vedere i buzz postati dagli utenti sulla mappa di Gmaps, in ogni parte del mondo!Accedendo alla mappa si può navigare nel mondo con la stessa facilità con cui si usa Google Maps.

Quando l’ho installato sul mio cellulare ho girovagato per la mappa della terra alla ricerca di zone dove fossero pubblicati i buzz. Ho pensato che ci sono diversi milioni di utenti Gmail al mondo; ogni persona che ha avuto accesso alla propria casella di posta elettronica è stato presentato il prodotto e richiesta l’installazione. Dunque molti utenti lo staranno usando da subito. Usare Buzz sul cellulare vuol dire avere la possibilità economica e d’infrastruttura per essere connesso alla rete, e quindi che permetta di navigare nel web. Di conseguenza la maggior parte di coloro che posteranno i buzz iniziali saranno utenti che vivono in paesi all’avanguardia, con il livello di sviluppo della tecnologia avanzato e possibilità economiche soddisfacenti. Questo mix di caratteristiche mi avrebbe permesso dunque, tramite la visualizzazione dei buzz nel mondo, di vedere i luoghi della terra più sviluppati e quelli più retrogradi.

Ho cominciato quindi a navigare nella mappa del mondo alla ricerca di situazioni degne d’attenzione.Con mia grande sorpresa mi sono accorto che alcune zone del mondo erano caratterizzate dalla presenza di buzz, molte altre invece no. E’ quasi scontato sottolineare che le zone più ricche di post corrispondono ai paesi sviluppati, economicamente e tecnologicamente avanzati.

Ho preso in considerazione di effettuare la prova quando Buzz esisteva da 48 ore (ho preferito aspettare almeno due giorni per dare la possibilità a praticamente tutti gli utenti Gmail di venire a conoscenza della nascita di GoogleBuzz ed eventualmente di installarlo– stimando che si fossero collegati alla posta elettronica almeno una volta nei 2 giorni trascorsi).

I risultati sono i seguenti (Nelle immagini riportate bisogna considerare che un fumetto corrisponde ad almeno 1 buzz, e più lo zoom è lontano, più buzz corrispondono a un fumetto):

ho notato che gli Stati Uniti facevano da apripista, con un numero di buzz enorme:

Facendo un confronto di varie parti del pianeta, mi sono accorto che in uno stesso continente è presente una discrepanza numerosamente rilevante tra i numeri di buzz di alcuni stati rispetto ad altri.

Dapprima dunque mi sono soffermato sull’Europa, che appare così:

E’ interessante notare come la parte centro-occidentale sia interessata dai buzz (l’Inghilterra la fa da padrona) mentre la zona orientale è praticamente vuota. Con soddisfazione si nota che anche in Italia sono presenti, a puro titolo informativo sull'accettabile (ma ancora da far crescere) infrastruttura tecnologica su cui il paese poggia.

Mi sono quindi spostato in Africa del Nord, non rilevando buzz sulla mappa, ma notando un caso particolare: il Marocco, nazione povera e tecnologicamente retrograda, è totalmente privo di buzz. Se però si osservano le vicine isole delle Canarie, meta di turismo internazionale e di più affermata prosperità, vediamo alcune zone già interessate dal fenomeno GBuzz.

Circumnavigando l’Africa ho trovato un buzz sparso ogni centinaia di migliaia di Km (2 in Ghana, 1 in Togo, 1 in Guinea, 2 in Angola) fino a giungere al ricco e prosperoso SudAfrica, dove la concentrazione di fumetti era ovviamente più sostanziosa.

Curioso il caso della zona Afghanistan e Pakistan, dove il primo è totalmente privo di buzz mentre il secondo, non coinvolto dalla guerra recente, evidenzia un livello di sviluppo superiore.

Un altro caso interessante è quello di Israele, unico paese con fumetti buzz presenti sul territorio, in controtendenza rispetto a tutte le nazioni circostanti.

La parte orientale del mondo appariva così:

Il fenomeno che più mi ha colpito invece è stato il caso delle due Koree: la differenza tra esse è veramente netta, con una totale assenza di buzz nella parte nord, zona non sviluppata, povera e oppressa. La parte sud al contrario appare enormemente concentrata di fumetti buzz, segnale chiaro di avanzato sviluppo tecno-economico.

E’ sorprendente come questa differenza sia così marcata e rispecchi due facce dell’umanità contrapposte, due realtà che silenziosamente convivono.

Il premio per il buzz più sorprendente è quello raffigurato nell’immagine sottostante, presente in un’isoletta sperduta nell’oceano a est delle Filippine, segno che oggigiorno veramente tutto il mondo è connesso!

Bisogna quindi riflettere più che mai sull’importanza che il Web offre ad ogni abitante della terra, dandogli l’opportunità di entrare in una rete sociale online, rendendo possibile la futura rivoluzione del social networking.

Buoni buzz!

venerdì 12 febbraio 2010

BUZZ RELOADED

Secondo quanto rilasciato dai creatori di Google Buzz, i numeri generati nei primi momenti di vita di questo fenomenale strumento sono stratosferici.
In soli due giorni da quando hanno lanciato Google Buzz, decine di milioni di persone si sono interessate a Buzz, hanno creato oltre 9 milioni di post e commenti. Attualmente sono creati oltre 200 messaggi al minuto da telefoni cellulari in tutto il mondo.

Google ha avuto un sacco di richieste di nuove funzioni, e un feedback diretto. Il problema della privacy che avevo accennato nel post precedente è venuto a galla. In particolare c'è stata preoccupazione di alcune persone che pensano che i loro contatti erano stati resi pubblici senza la loro conoscenza, in particolare le liste di persone che seguono, e la gente li segue. Inoltre, altri si sono sentiti troppo poco tutelati nei confornti di chi li segue ed eranoturbati di non avere la capacità di bloccare le persone.
È possibile però modificare, cancellare o aggiungere eventuali contatti che si desidera seguire.

Ecco qualche informazione in più su come funziona Buzz, e alcuni miglioramenti immediati che stanno facendo oggi, sulla base di feedback ricevuti.
La prima volta che si crea un post o un commento a Buzz, la piattaforma chiede di creare un profilo pubblico limitato in modo da sapere che nome visualizzare accanto ai post - e quindi alle persone che seguono di sapere chi sei. Dopo che si esegue questa operazione, si comunicano gli elenchi delle persone che ti seguono e le persone che verranno visualizzate sul tuo profilo pubblico. In seguito è possibile visualizzare, modificare e nascondere anche questi elenchi. Gli elenchi di chi ti segue o che segui non sono resi pubblici sul tuo profilo.
Google assicura che si stanno muovendo per cambiare le impostazioni della privacy, per rendere il loro reperimento più facile da trovare. In giornata probabilmente noteremo cambiamenti nelle nostre pagine Buzz.
La creatura dunque è appena nata e sta già mutando nella sua forma, modificata in piccoli dettagli e migliorata nel suo complesso. La sua evoluzione è già in atto.
E tutti i post pubblicati in questi 2 giorni? Che fine fanno? Saranno ancora visibili? Si vedrà chi li ha scritti? Sinceramente ancora non si sa, ma in un mondo digitale che evolve sempre più in fretta, ormai sono già vecchi.

Prossimo post dedicato allo strumento Buzz come cartina tornasole di sviluppo digitale nel mondo. In che senso? seguimi!

Buoni buzz!

IDENTITA' PRIVATE?

Il titolo è un abile gioco di parole che verte sul significato ambiguo della parola "private", anticipando l'argomento trattato in questo post. Starà al lettore, alla fine dell'articolo, intendere la parola come "personali, chiuse, non accessibili" o invece come "rubate, tolte, accessibili a tutti".

La cosa che più mi ha colpito curiosando tra i buzz postati in tutto il mondo è l’elevato numero di perplessità relative al funzionamento di GBuzz. Dall’Italia all’Inghilterra, dagli Stati Uniti all’Arabia Saudita, dalla Cina al Brasile, sono numerosi i post del tipo “how does Buzz work?”, “what is Buzz?” ecc…Nonostante l’esperienza d’uso sia facile (sia nell’installazione che nell’approccio inziale) e l’utilizzo sia simile a Facebook (per lo meno per quanto riguarda la modalità di condivisione di elementi multimediali quali post, link, foto, video ecc..), anche il mio approccio di partenza con questo grandioso strumento ha incontrato alcune perplessità. Buzz introduce la rivoluzione dei post pubblici, visibili a tutto il mondo e non solo ai propri contatti di Gmail. Per far visualizzare i propri post ai soli contatti bisogna trafficare con le impostazioni nel profilo personale di Buzz.

Riporto un interessante articolo dell’ 11 Febbraio 2010 scritto da Alessandra Carboni che riassume chiaramente l’evoluzione del concetto di privacy in Buzz:

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_febbraio_11/buzz-problema-privacy_22e8a614-1715-11df-a022-00144f02aabe.shtml

“Chi accede per la prima volta a Google Buzz nota infatti che il sistema ha già provveduto a impostare un elenco di follower e di amici da seguire. Un portavoce di Big G ha spiegato che la lista è compilata automaticamente sulla base dei contatti con cui l’utente dialoga più di frequente, sia via mail che via chat. Peccato però che, di default, chi visiti il profilo pubblico dell’utente abbia anche la possibilità di visualizzare tutti i suoi contatti, sia quelli da lui seguiti su Buzz che quelli che lo seguono.In pratica, se non provvedete a modificare le impostazioni, chiunque può risalire alle persone con cui dialogate maggiormente tramite Gmail, semplicemente visitando la pagina del vostro profilo. Il che può essere fonte di problemi per personaggi pubblici o per dipendenti di grandi aziende, e non solo. Problemi – questi – cui si può ovviare «provvedendo a modificare a proprio piacimento la lista dei contatti durante la compilazione del profilo», tengono a sottolineare da Google. Ma i critici non accettano scuse e chiedono maggiore trasparenza e chiarezza a tutela degli utenti: perché Google non ha pensato di rendere tutto più semplice semplicemente chiedendo a ciascun nuovo utilizzatore di Buzz se davvero desidera seguire o essere seguito dalle persone suggeritegli dal sistema? Magari aggiungendo anche un avvertimento che metta in evidenza il fatto che l’universo Internet potrà venire a conoscenza di quali sono i contatti con cui si dialoga maggiormente. Perché prima di procedere con il click che autorizza la pubblicazione della lista degli amici è necessario essere consapevoli di cosa ciò comporta, sia nel caso il soggetto interessato sia una moglie infedele che quotidianamente si intrattiene per ore in chat con l’amante, sia nell’eventualità che si tratti di un dipendente che scambia mail con impiegati di un’azienda concorrente.”

Se siete come me e avete installato Buzz velocemente senza leggere termini, condizioni e spiegazioni varie, al primo post pubblicato la frittata è fatta! Tutto il mondo può vedere il vostro post, il vostro nome e cognome (se come il sottoscritto usate l’email con i dati identificativi reali), la vostra posizione sulla terra in relazione all’ora di pubblicazione del post, la vostra foto (se l’avete nel profilo – e ho notato che moltissimi ce l’hanno”).E’ a rischio il futuro della privacy? Non so, può essere. Consideriamo le recenti affermazioni di Mark Zucherberg, guru fondatore di Facebook, sul nuovo modo di concepire la privacy da parte degli utenti: “Privacy is no longer a social norm (la privacy non è più un principio sociale)”. Sarà davvero come lui afferma? E’ cambiato l’approccio che l’utente ha nei confronti di ciò che è privato? Pensiamo a Facebook: ci siamo mai chiesti le dinamiche con cui abbiamo accettato di avere a che fare nel momento in cui abbiamo aperto il nostro account? Stiamo ancora pensando “ho aperto il profilo su Facebook perché così posso trovare i miei vecchi amici che ho perso di vista nel tempo”? Oppure “almeno posso sapere le date di compleanno dei miei amici”?Ebbene, se ci si illude che gli scopi siano quelli sopracitati, non si avrebbero le motivazioni minime per tenere vivo un account nei social network. Chi si cura oggi di scrivere tenendo conto che sono centinaia le persone che leggono i nostri post su Facebook? Chi accetta un'amicizia calcolando che non nuocerà minimamente al nostro futuro online, mettendo foto non volute, pubblicando post sgraditi ecc...? Insomma, la maggior parte di utenti non possono calcolare ogni fattore in gioco che tuteli la privacy al 100%. Le dinamiche di approccio ai social network dunque sono ben più complesse. Diciamo che tutto è in continuo cambiamento. Il social network è uno strumento embrionale in continua evoluzione: credo che Google Buzz sia il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Quindi godiamocelo e vediamo come matura!

Vi invito a seguire i prossimi post, che daranno un’idea di come Buzz sia già ai suoi albori uno strumento di studio sociologico a livello mondiale.

Buoni buzz!