giovedì 13 maggio 2010

GOOGLE - YAHOO - BING: LA GUERRA DELLE RICERCHE

Quando si parla di motori di ricerca si considerano principalmente i tre colossi del web che si spartiscono questo settore:  Google, Yahoo! e Bing.
Sebbene svolgano lo stesso compito su Internet, ovvero indicizzare le pagine web per fornire un risultato il più attendibile possibile all'utente che cerca informazioni in rete, i tre giganti del Search si fondano su due politche di base opposte.

In poche parole Google ritiene che l'utente che cerca un'informazione sul motore di ricerca debba trovarla nel minor tempo possibile, confidando che i risultati a lui proposti siano pertinenti rispetto a quello che cerca; quindi l'operazione di ricerca e di click sul link fornito dura molto poco. Quindi meno tempo l'utente trascorre sul sito di Google, più accurati sono stati i risultati che gli sono stati forniti; e maggiormente sarà soddisfatto!

Yahoo! invece ha organizzato il suo portale di ricerca in modo opposto, ovvero si prefigge di "tenere" l'utente sul proprio sito il più a lungo possibile. Questa politca di gestione permette a Yahoo! di vendere la pubblicità sul proprio portale ad un prezzo più elevato, a seguito di un'utenza che naviga all'interno delle numerose sezioni che lo caratterizza. Negli ultimi anni ha spinto sull'integrazione nel proprio portale di servizi di uso comune quali Twitter, Yahoo! Answer, Finanza ecc., per invogliare l'utenza ha utilizzarli direttamente dal portale di ricerca.

Bing, il motore di ricerca di Microsoft, è nato da poco e cerca un suo spazio nella battaglia del Search, offrendo anche a Yahoo il suo supporto tecnologico per le ricerche degli utenti.


Una ricerca di comScore di Aprile 2010 mette in evidenza una crescita dell'1% delle ricerche effettuate dagli Americani su motori di ricerca rispetto al mese precedente, con 15,53 miliardi di ricerche ad Aprile contro le 15,43 miliardi a Marzo.

Se si considerano i network dei 5 siti di ricerca più utilizzati, si vede che i siti di Google continuano il loro predominio del mercato delle ricerche negli USA in Aprile 2010, anche se la loro quota di mercato è in ribasso di quasi l' 1 %, da 56,1 % a 64,7 %.
Al secondo posto si collocano i siti di Yahoo che sono i maggiori beneficiari della perdita della quota di mercato di Google, incrementando il loro mercato da 16,9 % a 17,7 %.
I siti di Microsoft si posizionano al terzo posto con l'11,8 % del mercato del Search, praticamente alla pari con la rilevazione del mese di Marzo 2010 (11,7 %).


Su un totale di 15,5 miliardi di ricerche, il numero di ricerche sui siti di Google conta circa 10 miliardi di richieste in Aprile 2010, praticamente le stesse del mese precedente. 
Al contrario i siti di Yahoo crescono nelle ricerche del 6 % mese dopo mese, passando da 2,6 miliardi di ricerche a 2,75.
Microsoft rimane praticamente inalterata con 1,8 miliardi.


Se si espande la valutazione su tutti i siti in cui si effettuano ricerche, troviamo sempre i siti di Google che la fanno da padrone con 23,6 miliardi di ricerche (in lieve perdita dell' 1 %), seguiti dal sito del motore di ricerca Google con 13,9 miliardi (- 2 %). Si posiziona al terzo posto YouTube con 10,5 miliardi, poi i siti di Yahaoo in crescita del 6% (10,5 miliardi) e a seguire il motore di ricerca Yahoo anche lui in crescita del 6 %. Via via tutti gli altri siti di ricerca si susseguono, praticamente tutti in perdita rispetto al mese precedente.



Yahoo dunque guadagna terreno negli USA e si batte per conquistare spazi importanti di marketing a discapito del suo principale concorrente Google. Nei prossimi mesi questa battaglia diventerà sempre più importante, anche in conseguenza all'enorme businness che ruota attorno al mercato delle ricerche, dove è diventato sempre più basilare l'apporto di questi strumenti per veicolare pubblicità appetibili agli utenti.

Anche in Italia Yahoo sta spingendo molto per farsi pubblicità, così da fidelizzare l'utenza di internet e rafforzare il valore del proprio marchio.

Gli esempi? Ecco una pubblicità, che riporta le parole più cercate, apparsa sulla free press di City del 14 Maggio 2010. Il tutto in stile Banner, traslato sul cartaceo.



Un'altro esempio che mostra la differenza di veduta sul concetto di piattaforma di ricerca  Yahoo! lo sfrutta per lanciare il proprio video pubblicitario, nel quale all'inzio viene riportato un tacito riferimento al suo competitor e a come intende il mondo del Search, per poi presentare il proprio progetto di gestione del motore di ricerca. Il messaggio che viene proposto rafforza ulteriormente la posizione di Yahoo! di offrire più servizi possibili al navigatore, mantenedolo sul proprio sito, invogliandolo a girare nelle diverse sezioni, al fine di veicolare più pubblicità possibile ad un costo maggiore per gl inserzionisti. Di seguito il bel video di Yahoo.  Le yeux sont faits, rien ne va plus... o forse non ancora...




giovedì 22 aprile 2010

FACEBOOK INVADE IL WEB: NOVITA' DEL 2010

Si è tenuta il 21 e il 22 Aprile a San Francisco la conferenza di Facebook F8 2010, in cui sono stati presentati i nuovi progetti sviluppati dal team e che caratterizzeranno la forza aggiunta del più famoso social network nei prossimi anni.
Il titolo che ho scelto indica precisamente le prossime mosse che la società di Palo Alto si appresta a fare, a seguito dei nuovi strumenti messi a disposizione del mercato: in poche parole Facebook esce dal suo ecosistema chiuso e si prepara a invadere il web, con l'obbiettivo di connettere tutti gli oggetti della rete (per oggetto intendo video, audio, commenti, post, cause, fan pages, giochi, applicazioni, foto ecc... e adesso anche i siti e i loro componenti), mettendo al centro l'utente.

La grande forza di Facebook è legata a 2 fattori:

1) il numero sempre crescente di utenti che accede al social network ormai è arrivato a 500 milioni, praticamente oltre il 5% della popolazione mondiale ha accesso a questo strumento.
2) la facilità d'uso di Facebook per l'utente, unita ad una grafica semplice e intuitiva, ha reso possibile la registrazione, l'utilizzo della piattaforma, la fruizione delle numerose applicazioni che popolano l'ecosistema di Facebook.


NUOVA MISSIONE: LA CONNESSIONE DI OGGETTI


La potenza dello strumento Facebook ha permesso in questi anni la connessione tra i diversi oggetti interni al social network  ,  integrandoli perfettamente con la piattaforma stessa, e rendendo la loro fruizione e utilizzo di estrema facilità.

La nuova missione che Facebook si appresta a mettere in campo è l'apertura a tutto il Web, ovvero la connessione degli oggetti che sono esterni all'ecosistema chiuso che lo caratterizza; con l'introduzione dei "social Plugins", degli "open Graph" tutti i siti web possono interfacciarsi facilmente con la piattaforma già esistente. La chiamo piattaforma poichè fisicamente è una struttura su cui sono immagazzinati miliardi di dati, ma riflettendo più a fondo mi viene da definirla rete sociale, poichè è sempre più volta verso un sistema virtuale di condivisione degli oggetti.

I nuovi strumenti che Facebook sta introducendo sono:


GESTIONE DELLA PRIVACY


Attraverso una semplice applicazione "Cool Social App" è possibile gestire il controllo della propria privacy. 
Si può impostare la preferenza da chi farsi mandare le email, a chi lasciare libero l'accesso al proprio profilo, a chi dare accesso alle proprie foto e video con un semplice clik.


Le comunicazioni che arrivano da Facebook possono essere cancellate già dopo 24 ore dal ricevimento:



OPEN GRAPH: Le persone al centro



Attraverso questo sistema è possibile vedere tutto ciò che è connesso con il proprio profilo, si tratti di amici, marche, cause, eventi, fun page... 



Oltre a questo, Open Graph rende possibile vedere chi altro è connesso  agli "oggetti" cui il mio profilo è connesso; i miei contatti possono vedere i miei aggiornamenti rispetto all'oggetto condiviso.
Facebook si sta muovendo verso un sistema sempre più condivisibile e semantico.





SOCIAL PLUGINS: Vedere ciò che vedono i nostri amici.




1) Il bottone "Like"  ( un esempio lo trovi in in alto, sotto il logo del mio blog. Grazie se clikki! )


Secondo il mio punto di vista questo strumento è la vera arma che permette a Facebook di invadere il web. Si tratta di poter posizionare un tasto "LIKE" all'interno di ogni sito internet presente sul web: ogni utente può capire quante altre persone hanno ritenuto "piacevole" il sito su cui ci troviamo, quanti nostri amici hanno ritenuto "piacevole" il sito in questione. E' inoltre possibile osservare cosa hanno fatto sul sito, quali contenuti hanno cliccato di più, insomma come si sono mossi nella navigazione interna del sito stesso. 
Nel caso si decidesse di cliccare il tasto "Like", viene aggiornato il nostro profilo automaticamente mostrando ai nostri contatti preferenza da noi espressa nei confronti del sito cui l'abbiamo veicolata.

2) L'attività dei nostri amici

E' possibile visualizzare lo status dei nostri amici e le loro attività.



3) Le raccomandazioni

E' interessante la possibilità di visualizzare e scrivere le raccomandazioni rispetto agli oggetti con cui si interagisce.





4) La barra Sociale.

E' possibile mettere una barra dedicata di Facebook all'interno del nostro browser di navigazione, che ci permette di visualizzare diverse opzioni in tempo reale dei nostri contatti. Tra queste la possibilità di avere la chat di Facebook sempre disponibile, senza dover effettuare il login nel sito.



REAL TIME

Aggiornare il profilo è diventato semplicissimo; inoltre tutte le applicazioni che abbiamo si aggiornano automaticamente di conseguenza.


La considerazione finale che mi sento di fare punta l'attenzione sulla profilazione di ogni utente. 
Come citato in un post precedente (Facebook VS Ebay: scontro tra titani?) è interessante sottolineare la grande ed innovativa capacità di Facebook di raccogliere più dati sugli utenti, per veicolare la pubblicità sempre più mirata e interessante possibile ad ognuno di essi.

Facebook ad oggi sa di noi:

- chi siamo
- quando siamo nati
- dove abitiamo
- che orientamento politico abbiamo
- che amici abbiamo
- che interessi coltiviamo
- che hobby seguiamo
- che carattere abbiamo
- che musica ci piace ascoltare 
- che video ci piace vedere
- che foto guardiamo
- come interagiamo coi nostri amici
- che cause sosteniamo
- che marche ci interessano
- che giochi utilizziamo
- con che applicazioni interagiamo
- che pubblicità clicchiamo
- che emozioni viviamo ogni giorno
- qual' è il nostro stato d'animo
- quali sono le nostre preoccupazioni
- quali sono le nostre paure
- quali sono i nostri sogni
- quali sono le nostre ambizioni
- quali consigli diamo agli amici
- cosa pensiamo di ciò che accade nel mondo
- cosa ci interessa degli amici
- cosa ci incuriosicce degli altri profili

Con l'introduzione dei nuovi strumenti Facebook raccoglierà molti altri dati. Questa è la nuova forza di Facebook, che lo porta ad uscire dal suo ecosistema per invadere il web. Saprà:

- che siti visitiamo
- quali siti ci piacciono
- cosa clicchiamo sui siti
- quanto ci influenzano le scelte dei nostri amici
- quali interessi ci nascono
- a quali argomenti siamo interessati
- ecc...

Facebook dunque raccoglierà ancora più informazioni su di noi, fornendoci delle pubblicità sempre più mirate e precise, con le quali l'utente si troverà a che fare sempre più spesso e che difficilmente potrà  ignorare, essendo create e fornite ad hoc per ognuno!

mercoledì 21 aprile 2010

GOOGLE A PAG.2: LE VERITA' NASCOSTE

Uno dei più grandi e impegnativi lavori di chi si occupa di pubblicità sul web è avere a che fare con importanti marche che hanno scheletri nell'armadio. Mi spiego meglio: al giorno d'oggi chiunque può scrivere commenti in rete, le aziende sono in balia dei propri errori che vengono riportati da utenti arrabbiati sui blog, sui social network, nei forum. Se il blog è molto seguito, ecco che la frittata è fatta. O quasi. Infatti il motore di ricerca Google mette nelle prime posizioni dei risultati delle ricerche i siti o i blog che sono molto cliccati, ai quali vengono indirizzati molti link. Questo perchè l'algoritmo che gestisce Google premia in modo eccellente i fattori appena elencati, ponendo quindi in prima pagina i siti indipendentemente da quello che c'è scritto dentro. Ecco che alcune aziende, che spendono un sacco di soldi in pubblicità, si sono viste infangare la reputazione da siti e blog che si posizionano in prima pagina, in conseguenza alle dinamiche di classificazione di Google sopra elencate. E' il caso di Carrefour, coinvolta in una brutta storia nei confronti di un ragazzo autistico, che è stato trattato male durante un evento organizzato a Settembre 2008 da Carrefour. La mamma di questo ragazzo ha raccontato in rete l'episodio, che ha creato uno scambio di link, un numero di click e una serie di commenti rilevanti. La risonanza che ha avuto l'articolo della madre ha fatto si che il sito in questione è finito tra i primi risultati a seguito dell ricerca della parola "Carrefour" su Google. Questo è un grosso problema per le aziende, perchè un episodio isolato, per quanto drammatico, porta un'influente pubblicità negativa su tutta l'azienda.
Qui entrano in gioco i pubblicitari del web, che devono trovare il modo di "far sparire" dalla prima pagina i commenti negativi; spesso vengono creati sezione del sito indipendenti, concorsi, giochi a premi, eventi speciali, siti secondari, blog ad hoc, tutti ben pubblicizzati in modo che si collochino al di sopra del commento negativo in prima pagina di Google. E molti ci riescono! Il tempo poi fa il resto, nel senso che un commento di un paio di anni fa tende a perdere interesse nel tempo. 
Ecco allora che se si va in pagina 2 di Google e oltre, gli scheletri nell'armadio saltano fuori! Le verità sono nascoste, spedite oltre la prima pagina, calcolando che nella maggior parte dei casi l'utente medio guarda solo i primi risultati su Google.
Oggi se si digita la parola "Carrefour" su Google troviamo in prima pagina i risultati normali, positivi, senza commenti negativi. Ma se scorriamo le pagine ecco che in terza pagina troviamo il commento lasciato dalla madre:

Un altro esempio lo si trova con Air Dolomiti, una compagnia aerea che è stata coinvolta ad Agosto 2008 in una brutta situazione: un aereo è stato evacuato, fortunatamente mentre era a terra, a causa di un incendio. Ecco che con ottimi trucchi e un gran lavoro si è riusciti a far finire la notizia direttamente in pagina 4 di Google.


La conclusione che mi sovviene è un problema che hanno le 3 parti coinvolte:
1. Le aziende subiscono pubblicità negative per un episodio (pur grave che sia) e spesso devono ricorrere a investimenti ingenti per nasconderlo e farlo passare in secondo piano.
2. I pubblicitari devono trovare tecniche sempre nuove per far scalare in 2° o 3° pagina i risultati "negativi" che si trovano in prima pagina.
3. L'utente che effettua le ricerche si fida della prima pagina di Google e vede solo oro, senza rendersi conto che non è oro tutto ciò che luccica!

martedì 20 aprile 2010

PUBBLICITA' SUBLIMINALE NEI VIDEOGAMES?


La sfida più grande per le marche famose ai nostri giorni è quella di farsi trovare dagli utenti, che sono sempre più dispersi su più fronti. Mi spiego meglio: negli anni passati un grande brand spendeva parecchi soldi per posizionare la sua pubblicità sui media tradizionali, a partire dalla TV, per passare alla radio, la stampa e la cartellonistica, così da catturare l'attenzione del consumatore, mostrandogli il proprio prodotto e inducendolo all'acquisto, magari arricchendo la pubblicità di sensazioni coinvolgenti, trasmettendo valori e messaggi positivi. Oggi i tempi sono cambiati, il consumatore è in balia di una navigazione frenetica, quasi schizofrenica, tra le milioni di pagine web che popolano internet: a chi non è mai capitato di finire su un sito e starci 3 secondi, prima di decidere di andarsene? Quanti siti differenti si consultano in un giorno, tra social network, motori di ricerca, blog, forum, siti d'informazione, testate giornalistiche online? Ebbene,  la sfida si è fatta duplice:

1. Da una parte le grandi marche devono obbligatoriamente investire su internet, cercando di catturare i consumatori di tutte le età che sempre di più si spostano dai media tradizionali al Web. Le statistiche parlano chiaro, tutti gli investimenti nei media tradizionali sono in continuo calo, mettendo in crisi settori che hanno dominato per anni il mercato degli investimenti, come la stampa. Sul web si continua ad investire, precisamente e con più convinzione. Tutto su internet è tracciabile e misurabile, al fine di capire le abitudini e le tendenze che caratterizzano gli utenti.

2. L'altra faccia della medaglia sono i pubblicitari, persone creative che ogni giorno devono vincere la sfida di trovare la modalità migliore per catturare l'attenzione degli utenti: mettono in campo esperienza e strumenti tecnologici per combattere una battaglia difficile e allo stesso tempo entusiasmante, che li obbliga a reinventarsi continuamente e a migliorare sempre di più. Andare a recuperare gli utenti su più fronti è un impegno sostanzioso, stanarli nei social network, catturarli sui motori di ricerca, incuriosirli sui siti d'informazione online, stregarli con applicazioni interattive, entusiasmarli con effetti speciali. Sono molte le strategie applicate al mondo digitale. 
Credo di poter affermare che i pubblicitari, di qualsiasi area di occupino, siano come i tecnici che lavorano agli effetti speciali nei film: anzi direi che sono meglio, perchè oltra ad "inchiodare" l'utente alla sedia e a catturarne l'attenzione, hanno l'obbligo di coinvolgerlo in un rapporto con il loro prodotto/marchio, per creare quell'affezione che la tradizionale pubblicità creava "facilemente" tra loro e la marca, e che è mutata con l'avvento del web.

Ecco allora che il mondo pubblicitario si sbizzarrisce ad inventare tecniche nuove e strategie coinvolgenti. Di seguito un bell'esempio di pubblicità nei videogames ad opera di Alfa Romeo, focalizzata sulla Alfa Mito. Un ottimo esempio di crossmedialità, dove l'utente si imbatte in cartellonistica e affisioni mentre si diverte a giocare. Vedremo in futuro nuove pubblicità "seminascoste" nei videogames? Il giocatore recepisce veramente il prodotto o sarà indotto in maniera inconscia a percepirlo come pubblicità subliminale destinata ad arrivare direttamente al cervello?

PS: a proposito, notato niente nell'immagine sopra?


lunedì 19 aprile 2010

FACEBOOK VS EBAY: SCONTRO TRA TITANI?

Facebook continua a crescere e ad aumentare la quantità di utenti che accedono ogni giorno al sito di social network più famoso al mondo. In precedenza abbiamo visto le statistiche che affermano che il traffico su Facebook ha superato quello di Google, dopo diversi anni in cui il motore di ricerca più usato dominava la classifica di sito più visitato. Le mosse strategiche di Facebook per continuare a ingrandirsi ed espandersi non sono finite: con la nascita di Facebook Marketplace, il colosso americano sta forse cercando di inserirsi nel mondo dell'e-commerce con l'obiettivo di prendere il posto dell'altrettanto famoso Ebay? La realtà è che gli utenti che accedono alla piattaforma possono inserire annunci di qualsiasi tipo, dalla vendita di oggetti a quella di consulenze e servizi. Ma non è finita: oltre a comprare e vendere, l'utente può regalare i beni in suo possesso e addirittura donare soldi ad associazioni o alle famose cause di cui Facebook è un ricco contenitore. Le riflessioni che mi sento di fare sono 2:

1. Chiunque vende qualcosa dovrà rivedere le sue politiche sulla privacy su Facebook, poichè nella maniera in cui è impostata la piattaforma "Facebook Marketplace", il compratore/utente interessato  può farsi un'idea sbagliata sul venditore a causa di foto, video e commenti che arricchiscono il profilo personale del venditore, andando ad influire sulla decisione d'acquisto dell'oggetto. Il rischio è che una foto di una festa in cui si è ritratti in condizioni poco presentabili, o un commento a sfondo politico, o altri meccanismi che si generano nel mondo di Facebook, possono compromettere l'esito positivo di un'ipotetica scelta d'acquisto da parte del compratore.

2. Il Facebook Marketplace è l'ennesimo strumento che Facebook utilizza per raccogliere dati sugli utenti; dietro la semplice possibilità di vendere o comprare oggetti, infatti, si cela inevitabilmente la possibilità da parte di Facebook di raccogliere informazioni su ciò che guardiamo, che ci interessa, che vendiamo e che compriamo. Tutto questo bagaglio di informazioni si va a sommare con quelle del nostro profilo, degli amici che abbiamo, degli interessi che seguiamo, dei video che guardiamo, delle foto che raccontano la nostra vita. Insomma l'utilità di questo strumento va soprattutto a favore di Facebook, che potrà veicolare pubblicità sempre più mirate e appetibili all'utente che lo utilizza quotidianamente.


giovedì 15 aprile 2010

TU VALI 3.6 $ , SU FACEBOOK

Quanto vale una persona sui social network? Come si può monetizzare un contatto che si iscrive e partecipa a queste grosse piattaforme digitali? Queste sono solo due domande che interrogano gli investitori da una parte, il cui scopo è allocare le finanze sui mezzi giusti per vendere i propri prodotti, e anche i pubblicitari, che devono inventarsi e trovare le forme per far interessare il consumatore ad un prodotto o servizio. Il social network per eccellenza è Facebook, che, strutturato nel suo ecosistema chiuso e inviolabile, non rilascia spesso notizie riguardo il mondo dell'advertising sulla sua piattaforma. Ecco allora che la società Vitrue che si occupa di social ha effettuato un calcolo statistico sui fans che si iscrivono e popolano le pagine dei diversi marchi su Facebook. La società ha calcolato che una persona su Facebook vale 3,6 $! Il calcolo si è basato mettendo in relazione i numeri di impression (pubblicità) cui un utente è sottoposto, rispetto ai click che vengono effettuati e quindi agli acquisti andati a buon fine. Ecco la formula matematica sviluppata:
Il numero è incredibile se si pensa a gruppi di fans su pagine di marchi famosi che raggiungono oltre i 5 milioni di utenti. Un esempio? Starbucks, uno dei gruppi più numerosi su Facebook vanta 6.800.000 fans: il valore di questa quantità di utenti è quindi di circa 24.400.000 dollari! Sono calcoli di stima ma sicuramente i numeri sono quelli. Forse i social network sono utili non solo agli utenti che si aggregano, ma anche ai pubblicitari che monetizzano queste comunità.

lunedì 12 aprile 2010

BEST VIRALS VIDEO

Internet è pieno di video che circolano sui social network come Youtube,  Facebook, Twitter e altri ancora. Quelli fatti meglio sono stati creati dalle grandi marche, che hanno il budget più alto da destinare alla creazione di prodotti di alto gradimento. Tutti i video hanno la pretesa insita in sè stessi di diventare virali, ovvero di essere condivisi e diffusi il più possibile tra gli utenti della rete. ma non tutti ce la fanno.
L'agenzia Millward Brown ha analizzato 102 campagne virali e ha osservato che le probabilità di successo sono basse, solo il 15% delle campagne diventa virale.
Ecco la proposta di alcuni tra i migliori spot virali che hanno avuto successo negli ultimi mesi:


OLD SPICE - The Man Your Man Could Smell Like




AUDI - Green Car



SNICKERS



WALMART - Clown Commercial


COCA-COLA - Happiness Machine



CARL'S Jr. - New Grilled Chicken Salads



GOOGLE NEXIUS ONE - Ninja's Unboxing



Per migliorare le proprie campagne virali ecco dieci punti chiave suggeriti dal blog Viralmente :
- Siate realistici, solo pochi annunci raggiungono il massimo successo;
Creatività: è necessario un annuncio distintivo e coinvolgente; la creatività è la mission-critical per convincere le persone a guardare i tuoi video online;
- Non dimenticate, l’annuncio deve  essere fortemente associabile al brand per essere efficace;
- Prendete in considerazione la necessità di realizzare differenti strategie di posizionamento dei media in base alla natura del target di riferimento;
- Realizzate video che siano facili da trovare (denominazione semplice e considerate le ricerche video a pagamento);
- Integrazione degli altri media;
- Considerate se una celebrità si adatterà al vostro brand e aumenterà il potenziale di visibilità della pubblicità;
- Considerate il potenziale di un’idea per una campagna: è maggiore di quelle scartate?
Diffondila il più possibile: più è diffusa una campagna, più persone raggiungerà, indipendentemente dalla velocità con cui passa.

sabato 10 aprile 2010

LA GUERRA DEI SOCIAL NETWORKS

C'è in atto una vera e propria guerra: la guerra dei social networks. Negli ultimi anni si sono moltiplicati sempre più diversificandosi in tutti i settori e gli ambiti possibili: esistoni blog sulla cultura, l'arte, lo sport, la medicina, la salute, gli hobby, i soldi ecc... se ne contano a milioni. Qual'è allora la vera guerra? restare vivi! Come in un conflitto di proporzioni galattiche, ogni singolo social network deve lottare per la propria sopravvivenza, migliorandosi, innovandosi, cambiando, adattandosi, ascoltando. Tutto ciò per catturare l'attenzione dell'utente, tenerlo all'interno della propria piattaforma, facendolo consumare i propri strumenti. Molti nascono e molti muoiono. I colossi come Facebook, Twitter ecc. hanno trovato il modello di businness giusto, si sono trovati nel posto giusto al momento giusto, sono nati con finalità differenti e sono stati accolti dal pubblico per altri scopi... e un pò di situazioni fortuite hanno aiutato la diffusione e lo sviluppo vincente.


Presento dunque un simpatico video in italiano che funge da ottimo esempio di quella che è diventata la guerra tra social media, con un finale discutibile che pone degli interrogativi sul paragone tra realtà virtuale e realtà reale.

IPAD PRESENTATION

Sono stati presentati da poco i numeri che hanno caratterizzato l'uscita dell' iPad. I numeri sono interessanti e evidenziano come il device di Apple sia l'apripista a questo tipo di tecnologia. Sono stati venduti finora oltre 600.000 iPad, sono presenti 3.500 applicazioni per l'iPad sull'AppleStore e sono stati scaricati oltre 250.000 ibooks. Le applicazioni per l'iPad vertono ad argomenti come fumetti, universo, tempo, baseball, cucina, finanza, film...
Questi numeri sono stati presentati l'8 Aprile 2010 da Steve Jobs durante la conferenza per il rilascio del firmware 4.0 per l'iPhone. Il video lo trovi sul sito di Apple a questo indirizzo (è completo, i numeri dell'iPad sono all'inizio):


Ecco invece lo "spacchettamento" dell'iPad (effettuati dal team di Macity - video in italiano)


E per chiudere ecco le applicazioni e alcune curiosità su come funziona l'iPad (effettuato dal team di Macity - video in italiano)

giovedì 8 aprile 2010

AVATAR: IL NOSTRO FUTURO? [video]

L'avvento dei social networks ha radicalmente cambiato il modo di relazionarsi tra persone, di qualunque età e fascia d'istruzione. Chi prima, chi dopo, tutti ci siamo trovati ad impattare con questa rivoluzione del vivere sociale: i giovani si trovano a utilizzare internet e questi strumenti di aggregazione di persone fin dalla nascita, i meno giovani si impegnano a imparare ad utilizzare gli stessi strumenti e a coprire il gap generazionale-digitale. Non tutto ciò che luccica però è oro: l'uso che si fa di queste piattaforme può portare ad un isolamento crescente della persona, che interagisce con una serie di amicizie virtuali tramite computer o devices portatili (cellulari, smartphone, palmari ecc..). Quasi senza accorgersene ci troviamo a dimenticare le abitudini passate, il godimento di certe situazioni ludico-sociali che prima dell'avvento del web e il suo repentino sviluppo tutti godavamo. Questo bel video che presento è un esempio di come sono cambiate le relazioni al giorno d'oggi. Realizzato da TRWA Vancouver per YMCA, ci comunica che l'utilizzo di internet è aumentato del +73%, le visite ai parchi diminuite del -10%, la pratica dello sport -20% e il consumare un pranzo in famiglia -14% e altri dati ancora. Finiremo come degli Avatar? Il titolo è: "Where did community go?"

domenica 4 aprile 2010

IPAD GENERATION

Apple ha venduto tra i 600.000 e i 700.000 iPads nel corso del primo giorno delle vendite del tablet computer, secondo l'analista di Piper Jaffray Gene Munster che ha scritto Sabato una nota agli investitori.
"19 dei 20 negozi che abbiamo chiamato hanno ancora la disponibilità di tutti i modelli, che è un trend positivo per le vendite del primo giorno, dato che Apple è stata in grado di soddisfare la maggior parte della domanda. Inoltre, abbiamo rilevato più del previsto la lunghezza delle file presso cinque negozi Apple che abbiamo intervistato. Ad esempio, al 5 ° Avenue Store a New York, abbiamo contato 730 persone in fila alle 9 di mattina (quando sono iniziate le vendite dell'iPad) rispetto al nostro conteggio precedente di 350 persone per iPhone 3GS, e 540 persone per iPhone 3G. Simile alle situazioni precedenti, le file si spense nel giro di un'ora delle aperture di store. Mettere il lancio iPad in prospettiva ".
Per quanto riguarda le ricerche sul web è interessante analizzare i trend che hanno caratterizzato la parola iPad negli ultimi 12 mesi.
Per quanto riguarda le ricerche a livello globale negli ultimi 12 mesi, si nota che l'andamento piatto  della linea (quella superiore) da Giugno 2009, quando si è saputo che Apple stava per lanciare un nuovo progetto sul mercato, a Gennaio 2010, fase del lancio del tablet:  notiamo un'impennata esponenziale delle ricerche. Nei giorni successivi le ricerche sono diminuite ma hanno mantenuto un trend consistente.
La linea inferiore indica il numero di news generate per il termine analizzato: è ovvio che la linea rispecchia l'andamento presentato nel campo delle ricerche.


Se si restringe l'analisi all'ultimo mese si nota che c'è stato un incremento delle ricerche in prossimità dell'uscita dell'iPad negli store americani.




L'andamento delle ricerche in Italia è interessante negli ultimi 12 mesi, perchè il termine iPad è ricercato solo da metà Gennaio in poi, momento del lancio del tablet sul mercato. Anche le notizie sono generate in quel periodo di tempo, segno che l'Italia è, come sempre nel campo dell'innovazione tecnologica/digitale, indietro coi tempi.



AUGURI DI BUONA PASQUA!

mercoledì 31 marzo 2010

SOCIAL NETWORKS: TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE E CHE AVRESTE SEMPRE VOLUTO SAPERE

Volete sapere tutto sui social network? Dove vengono usati nel mondo, quanti vi accedono, in che modo, come li utilizzano, quanta gente li conosce, dove stanno crescendo di più nel mondo, quali sono i più usati, quanti utenti sono attivi, quanti non li utilizzano più, quanti sono i potenziali interessati....
Insomma, per sapere tutto dei social networks nel mondo non esiste ricerca migliore di questa, sviluppata da InSites Consulting 2010.  Buona visione!