giovedì 13 maggio 2010

GOOGLE - YAHOO - BING: LA GUERRA DELLE RICERCHE

Quando si parla di motori di ricerca si considerano principalmente i tre colossi del web che si spartiscono questo settore:  Google, Yahoo! e Bing.
Sebbene svolgano lo stesso compito su Internet, ovvero indicizzare le pagine web per fornire un risultato il più attendibile possibile all'utente che cerca informazioni in rete, i tre giganti del Search si fondano su due politche di base opposte.

In poche parole Google ritiene che l'utente che cerca un'informazione sul motore di ricerca debba trovarla nel minor tempo possibile, confidando che i risultati a lui proposti siano pertinenti rispetto a quello che cerca; quindi l'operazione di ricerca e di click sul link fornito dura molto poco. Quindi meno tempo l'utente trascorre sul sito di Google, più accurati sono stati i risultati che gli sono stati forniti; e maggiormente sarà soddisfatto!

Yahoo! invece ha organizzato il suo portale di ricerca in modo opposto, ovvero si prefigge di "tenere" l'utente sul proprio sito il più a lungo possibile. Questa politca di gestione permette a Yahoo! di vendere la pubblicità sul proprio portale ad un prezzo più elevato, a seguito di un'utenza che naviga all'interno delle numerose sezioni che lo caratterizza. Negli ultimi anni ha spinto sull'integrazione nel proprio portale di servizi di uso comune quali Twitter, Yahoo! Answer, Finanza ecc., per invogliare l'utenza ha utilizzarli direttamente dal portale di ricerca.

Bing, il motore di ricerca di Microsoft, è nato da poco e cerca un suo spazio nella battaglia del Search, offrendo anche a Yahoo il suo supporto tecnologico per le ricerche degli utenti.


Una ricerca di comScore di Aprile 2010 mette in evidenza una crescita dell'1% delle ricerche effettuate dagli Americani su motori di ricerca rispetto al mese precedente, con 15,53 miliardi di ricerche ad Aprile contro le 15,43 miliardi a Marzo.

Se si considerano i network dei 5 siti di ricerca più utilizzati, si vede che i siti di Google continuano il loro predominio del mercato delle ricerche negli USA in Aprile 2010, anche se la loro quota di mercato è in ribasso di quasi l' 1 %, da 56,1 % a 64,7 %.
Al secondo posto si collocano i siti di Yahoo che sono i maggiori beneficiari della perdita della quota di mercato di Google, incrementando il loro mercato da 16,9 % a 17,7 %.
I siti di Microsoft si posizionano al terzo posto con l'11,8 % del mercato del Search, praticamente alla pari con la rilevazione del mese di Marzo 2010 (11,7 %).


Su un totale di 15,5 miliardi di ricerche, il numero di ricerche sui siti di Google conta circa 10 miliardi di richieste in Aprile 2010, praticamente le stesse del mese precedente. 
Al contrario i siti di Yahoo crescono nelle ricerche del 6 % mese dopo mese, passando da 2,6 miliardi di ricerche a 2,75.
Microsoft rimane praticamente inalterata con 1,8 miliardi.


Se si espande la valutazione su tutti i siti in cui si effettuano ricerche, troviamo sempre i siti di Google che la fanno da padrone con 23,6 miliardi di ricerche (in lieve perdita dell' 1 %), seguiti dal sito del motore di ricerca Google con 13,9 miliardi (- 2 %). Si posiziona al terzo posto YouTube con 10,5 miliardi, poi i siti di Yahaoo in crescita del 6% (10,5 miliardi) e a seguire il motore di ricerca Yahoo anche lui in crescita del 6 %. Via via tutti gli altri siti di ricerca si susseguono, praticamente tutti in perdita rispetto al mese precedente.



Yahoo dunque guadagna terreno negli USA e si batte per conquistare spazi importanti di marketing a discapito del suo principale concorrente Google. Nei prossimi mesi questa battaglia diventerà sempre più importante, anche in conseguenza all'enorme businness che ruota attorno al mercato delle ricerche, dove è diventato sempre più basilare l'apporto di questi strumenti per veicolare pubblicità appetibili agli utenti.

Anche in Italia Yahoo sta spingendo molto per farsi pubblicità, così da fidelizzare l'utenza di internet e rafforzare il valore del proprio marchio.

Gli esempi? Ecco una pubblicità, che riporta le parole più cercate, apparsa sulla free press di City del 14 Maggio 2010. Il tutto in stile Banner, traslato sul cartaceo.



Un'altro esempio che mostra la differenza di veduta sul concetto di piattaforma di ricerca  Yahoo! lo sfrutta per lanciare il proprio video pubblicitario, nel quale all'inzio viene riportato un tacito riferimento al suo competitor e a come intende il mondo del Search, per poi presentare il proprio progetto di gestione del motore di ricerca. Il messaggio che viene proposto rafforza ulteriormente la posizione di Yahoo! di offrire più servizi possibili al navigatore, mantenedolo sul proprio sito, invogliandolo a girare nelle diverse sezioni, al fine di veicolare più pubblicità possibile ad un costo maggiore per gl inserzionisti. Di seguito il bel video di Yahoo.  Le yeux sont faits, rien ne va plus... o forse non ancora...




giovedì 22 aprile 2010

FACEBOOK INVADE IL WEB: NOVITA' DEL 2010

Si è tenuta il 21 e il 22 Aprile a San Francisco la conferenza di Facebook F8 2010, in cui sono stati presentati i nuovi progetti sviluppati dal team e che caratterizzeranno la forza aggiunta del più famoso social network nei prossimi anni.
Il titolo che ho scelto indica precisamente le prossime mosse che la società di Palo Alto si appresta a fare, a seguito dei nuovi strumenti messi a disposizione del mercato: in poche parole Facebook esce dal suo ecosistema chiuso e si prepara a invadere il web, con l'obbiettivo di connettere tutti gli oggetti della rete (per oggetto intendo video, audio, commenti, post, cause, fan pages, giochi, applicazioni, foto ecc... e adesso anche i siti e i loro componenti), mettendo al centro l'utente.

La grande forza di Facebook è legata a 2 fattori:

1) il numero sempre crescente di utenti che accede al social network ormai è arrivato a 500 milioni, praticamente oltre il 5% della popolazione mondiale ha accesso a questo strumento.
2) la facilità d'uso di Facebook per l'utente, unita ad una grafica semplice e intuitiva, ha reso possibile la registrazione, l'utilizzo della piattaforma, la fruizione delle numerose applicazioni che popolano l'ecosistema di Facebook.


NUOVA MISSIONE: LA CONNESSIONE DI OGGETTI


La potenza dello strumento Facebook ha permesso in questi anni la connessione tra i diversi oggetti interni al social network  ,  integrandoli perfettamente con la piattaforma stessa, e rendendo la loro fruizione e utilizzo di estrema facilità.

La nuova missione che Facebook si appresta a mettere in campo è l'apertura a tutto il Web, ovvero la connessione degli oggetti che sono esterni all'ecosistema chiuso che lo caratterizza; con l'introduzione dei "social Plugins", degli "open Graph" tutti i siti web possono interfacciarsi facilmente con la piattaforma già esistente. La chiamo piattaforma poichè fisicamente è una struttura su cui sono immagazzinati miliardi di dati, ma riflettendo più a fondo mi viene da definirla rete sociale, poichè è sempre più volta verso un sistema virtuale di condivisione degli oggetti.

I nuovi strumenti che Facebook sta introducendo sono:


GESTIONE DELLA PRIVACY


Attraverso una semplice applicazione "Cool Social App" è possibile gestire il controllo della propria privacy. 
Si può impostare la preferenza da chi farsi mandare le email, a chi lasciare libero l'accesso al proprio profilo, a chi dare accesso alle proprie foto e video con un semplice clik.


Le comunicazioni che arrivano da Facebook possono essere cancellate già dopo 24 ore dal ricevimento:



OPEN GRAPH: Le persone al centro



Attraverso questo sistema è possibile vedere tutto ciò che è connesso con il proprio profilo, si tratti di amici, marche, cause, eventi, fun page... 



Oltre a questo, Open Graph rende possibile vedere chi altro è connesso  agli "oggetti" cui il mio profilo è connesso; i miei contatti possono vedere i miei aggiornamenti rispetto all'oggetto condiviso.
Facebook si sta muovendo verso un sistema sempre più condivisibile e semantico.





SOCIAL PLUGINS: Vedere ciò che vedono i nostri amici.




1) Il bottone "Like"  ( un esempio lo trovi in in alto, sotto il logo del mio blog. Grazie se clikki! )


Secondo il mio punto di vista questo strumento è la vera arma che permette a Facebook di invadere il web. Si tratta di poter posizionare un tasto "LIKE" all'interno di ogni sito internet presente sul web: ogni utente può capire quante altre persone hanno ritenuto "piacevole" il sito su cui ci troviamo, quanti nostri amici hanno ritenuto "piacevole" il sito in questione. E' inoltre possibile osservare cosa hanno fatto sul sito, quali contenuti hanno cliccato di più, insomma come si sono mossi nella navigazione interna del sito stesso. 
Nel caso si decidesse di cliccare il tasto "Like", viene aggiornato il nostro profilo automaticamente mostrando ai nostri contatti preferenza da noi espressa nei confronti del sito cui l'abbiamo veicolata.

2) L'attività dei nostri amici

E' possibile visualizzare lo status dei nostri amici e le loro attività.



3) Le raccomandazioni

E' interessante la possibilità di visualizzare e scrivere le raccomandazioni rispetto agli oggetti con cui si interagisce.





4) La barra Sociale.

E' possibile mettere una barra dedicata di Facebook all'interno del nostro browser di navigazione, che ci permette di visualizzare diverse opzioni in tempo reale dei nostri contatti. Tra queste la possibilità di avere la chat di Facebook sempre disponibile, senza dover effettuare il login nel sito.



REAL TIME

Aggiornare il profilo è diventato semplicissimo; inoltre tutte le applicazioni che abbiamo si aggiornano automaticamente di conseguenza.


La considerazione finale che mi sento di fare punta l'attenzione sulla profilazione di ogni utente. 
Come citato in un post precedente (Facebook VS Ebay: scontro tra titani?) è interessante sottolineare la grande ed innovativa capacità di Facebook di raccogliere più dati sugli utenti, per veicolare la pubblicità sempre più mirata e interessante possibile ad ognuno di essi.

Facebook ad oggi sa di noi:

- chi siamo
- quando siamo nati
- dove abitiamo
- che orientamento politico abbiamo
- che amici abbiamo
- che interessi coltiviamo
- che hobby seguiamo
- che carattere abbiamo
- che musica ci piace ascoltare 
- che video ci piace vedere
- che foto guardiamo
- come interagiamo coi nostri amici
- che cause sosteniamo
- che marche ci interessano
- che giochi utilizziamo
- con che applicazioni interagiamo
- che pubblicità clicchiamo
- che emozioni viviamo ogni giorno
- qual' è il nostro stato d'animo
- quali sono le nostre preoccupazioni
- quali sono le nostre paure
- quali sono i nostri sogni
- quali sono le nostre ambizioni
- quali consigli diamo agli amici
- cosa pensiamo di ciò che accade nel mondo
- cosa ci interessa degli amici
- cosa ci incuriosicce degli altri profili

Con l'introduzione dei nuovi strumenti Facebook raccoglierà molti altri dati. Questa è la nuova forza di Facebook, che lo porta ad uscire dal suo ecosistema per invadere il web. Saprà:

- che siti visitiamo
- quali siti ci piacciono
- cosa clicchiamo sui siti
- quanto ci influenzano le scelte dei nostri amici
- quali interessi ci nascono
- a quali argomenti siamo interessati
- ecc...

Facebook dunque raccoglierà ancora più informazioni su di noi, fornendoci delle pubblicità sempre più mirate e precise, con le quali l'utente si troverà a che fare sempre più spesso e che difficilmente potrà  ignorare, essendo create e fornite ad hoc per ognuno!

mercoledì 21 aprile 2010

GOOGLE A PAG.2: LE VERITA' NASCOSTE

Uno dei più grandi e impegnativi lavori di chi si occupa di pubblicità sul web è avere a che fare con importanti marche che hanno scheletri nell'armadio. Mi spiego meglio: al giorno d'oggi chiunque può scrivere commenti in rete, le aziende sono in balia dei propri errori che vengono riportati da utenti arrabbiati sui blog, sui social network, nei forum. Se il blog è molto seguito, ecco che la frittata è fatta. O quasi. Infatti il motore di ricerca Google mette nelle prime posizioni dei risultati delle ricerche i siti o i blog che sono molto cliccati, ai quali vengono indirizzati molti link. Questo perchè l'algoritmo che gestisce Google premia in modo eccellente i fattori appena elencati, ponendo quindi in prima pagina i siti indipendentemente da quello che c'è scritto dentro. Ecco che alcune aziende, che spendono un sacco di soldi in pubblicità, si sono viste infangare la reputazione da siti e blog che si posizionano in prima pagina, in conseguenza alle dinamiche di classificazione di Google sopra elencate. E' il caso di Carrefour, coinvolta in una brutta storia nei confronti di un ragazzo autistico, che è stato trattato male durante un evento organizzato a Settembre 2008 da Carrefour. La mamma di questo ragazzo ha raccontato in rete l'episodio, che ha creato uno scambio di link, un numero di click e una serie di commenti rilevanti. La risonanza che ha avuto l'articolo della madre ha fatto si che il sito in questione è finito tra i primi risultati a seguito dell ricerca della parola "Carrefour" su Google. Questo è un grosso problema per le aziende, perchè un episodio isolato, per quanto drammatico, porta un'influente pubblicità negativa su tutta l'azienda.
Qui entrano in gioco i pubblicitari del web, che devono trovare il modo di "far sparire" dalla prima pagina i commenti negativi; spesso vengono creati sezione del sito indipendenti, concorsi, giochi a premi, eventi speciali, siti secondari, blog ad hoc, tutti ben pubblicizzati in modo che si collochino al di sopra del commento negativo in prima pagina di Google. E molti ci riescono! Il tempo poi fa il resto, nel senso che un commento di un paio di anni fa tende a perdere interesse nel tempo. 
Ecco allora che se si va in pagina 2 di Google e oltre, gli scheletri nell'armadio saltano fuori! Le verità sono nascoste, spedite oltre la prima pagina, calcolando che nella maggior parte dei casi l'utente medio guarda solo i primi risultati su Google.
Oggi se si digita la parola "Carrefour" su Google troviamo in prima pagina i risultati normali, positivi, senza commenti negativi. Ma se scorriamo le pagine ecco che in terza pagina troviamo il commento lasciato dalla madre:

Un altro esempio lo si trova con Air Dolomiti, una compagnia aerea che è stata coinvolta ad Agosto 2008 in una brutta situazione: un aereo è stato evacuato, fortunatamente mentre era a terra, a causa di un incendio. Ecco che con ottimi trucchi e un gran lavoro si è riusciti a far finire la notizia direttamente in pagina 4 di Google.


La conclusione che mi sovviene è un problema che hanno le 3 parti coinvolte:
1. Le aziende subiscono pubblicità negative per un episodio (pur grave che sia) e spesso devono ricorrere a investimenti ingenti per nasconderlo e farlo passare in secondo piano.
2. I pubblicitari devono trovare tecniche sempre nuove per far scalare in 2° o 3° pagina i risultati "negativi" che si trovano in prima pagina.
3. L'utente che effettua le ricerche si fida della prima pagina di Google e vede solo oro, senza rendersi conto che non è oro tutto ciò che luccica!